QR code e parole

QR code e parole

Mi sono seduta al tavolino , era il mio momento di pausa e assaporavo quell’attimo di pace per potermi rilassare dopo una mattinata intensa.  Ho chiesto il menu, ma il cameriere mi ha detto che non c’era.

lettere e parole

 

Dovevo solo inquadrare con il mio cellulare (si dice “scannerizzare”signora!) una cornice di plastica su cui c’era un codice QR (un piccolo quadrato in bianco e nero con dei codici digitali) . Il menu sarebbe apparso sul mio cellulare all’istante.  Perplessa ho chiesto “ va bene, ma avete anche un menu di carta?” …quello mi guarda come fossi uscita dalle cave di Neanderthal, e mi dice “Certo che no! Risparmiamo la carta per l’ambiente e poi è più veloce”

Vada per la carta e per l’ambiente (anche se avrei un paio di consigli pratici semplicissimi) ma questa parola…”veloce”…mi ha disturbata.

Ero seduta lì perché avevo un momento di tranquillità. Non volevo fare “veloce”. Volevo godermi un momento in relax. Non passare dieci ore al tavolino, certamente, ma speravo di “fare con calma”, prima di riprendere il lavoro!

QR e menu sul display del cellulare. Per ordinare, solamente digitare il numero scelto sulla lista  del menù virtuale.

Niente “cosa mi consiglia?”,  “ sono verdure di stagione?“, “cosa va bene con questo?”, “ come è fatto?”, niente chiacchiere al tavolino, niente sorrisi né “mi porta il conto per favore?”.

Mi sono sentita a disagio, anzi, di più, ero contrariata e infastidita.  Ho ringraziato e me ne sono andata.

wine

Nel paese della “dolce vita” , l’Italia dove ho scelto di tornare a vivere, dove le relazioni personali sono, da sempre,  di monumentale importanza, non potevo accettare passivamente questa aridità. Questa totale mancanza di comunicazione. Le piccole conversazioni di tutto e di  niente che sono alla base della nostra vita quotidiana

Certo avranno pensato che fossi solo una donna di mezza età , una ”anziana” …sicuramente , anche quello, ma non solo quello….

QR code e filosofia

Così, quando qualche giorno dopo ho letto un post di Marie Robert, celebre filosofa francese che adoro e creatrice di “Philosphy is Sexy “, mi sono sentita confortata . Lei ha trovato le parole che a me mancavano per esprimere il mio disagio.

Marie racconta:

“In un ristorante, qualche giorno fa  ho pagato il conto con un “QR code”, vale a dire, fotografando , con il cellulare, un piccolo labirinto di mattonelle nere e bianche e, dopo qualche secondo, il conto era sistemato e io potevo andare via. .

Non sono il tipo che pensa che “le cose erano meglio prima” e sono sensibile ai problemi dei ristoratori di questi tempi, tuttavia, questo gesto mi ha fatto riflettere. E’ curioso come stiamo riducendo  il nostro spazio verbale. Non le nostre discussioni intime, ma quelle dei piccoli scambi quotidiani, insignificanti ma fondamentali.

Quello che osiamo da bambini,  le prime volte che da soli andiamo in panetteria “ Buongiorno, vorrei due panini per favore, non troppo cotti ”. Questi dialoghi minori sono una forma di apprendimento (e lo sappiamo bene noi insegnanti di lingue straniere!). Ci obbligano a parlare a degli sconosciuti, ad usare la cortesia, a ringraziare, a mostrare interesse, a scambiare due parole sul  sapore di un piatto o  a parlare del tempo.   E’ un modo per entrare in contatto con qualcuno al di fuori di noi stessi.

Ho una tenerezza particolare per le chiacchiere.  Il mormorio sotto l’ ombrellone, le chiacchiere tra vicini davanti alla cassetta della posta. Il rumore delle parole, il brusio, il parlottio, il cicaleccio ….E’ grazie a questo “balbettio” che ci uniamo, che creiamo un terzo luogo che chiamiamo “ relazione”, se siamo capaci di lasciare un po’ di spazio all’altro, ad ascoltare.

Fare conversazione è un’arte ma è anche la base della trasmissione, della comunicazione.  Perché conversare è anche persistere,  durare ancora.

chiacchiere-saluti

Allora speriamo che i mormorii non si fermino mai e che le lingue siano stordite d’umanità. Vi auguro di non scannerizzare più.”

E io ringrazio Marie Robert per queste parole  che io non avrei saputo  mettere su carta..o su schermo.

 

 

 

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