Ode all’Italia & alla lingua italiana (C. Manucci)

Ode all’Italia & alla lingua italiana

Tanto ho una passione sfrenata per  le righe, quanto i pois mi ricordano l’Italia, la sua Dolce Vita, la sua eleganza !  Tutto ciò per cominciare a parlare, quasi senza transizione, della lingua italiana !

pois

Pochi giorni fa, ho partecipato alla prima edizione dell’ Italian Women’s Club « Parole e Caffè » ideata da Chiara Borghesi. Chiara è la fondatrice del progetto « Chiara’s Tuscany » che si divide in diverse parti : corsi d’italiano online, corsi d’italiano in immersione, un profilo Instagram, un blog o ancora un podcast &, adesso, ogni mese, appuntamenti tra donne di diversi paesi, di diverse nazionalità, per scambiare idee e opinioni  su diversi argomenti.

parole-&-caffè

Tutte insieme riunite intorno ad un punto comune, l’amore della lingua italiana.

Club di conversazione e ispirazioni italiane

Durante questo primo appuntamento, ho ascoltato più che partecipare ! Problemi tecnici … che, devo ammetterlo, mi sono tornati utili, perché dopo tanti mesi senza veramente parlare italiano, i miei riflessi all’orale non erano molto pronti e vivaci ! Questo mi ha permesso di rendermi conto quanto, in questi ultimi tempi, avessi abbandonato questa parte di me che è però essenziale.

Immediatamente mi è tornato in mente un testo che avevo cominciato a scrivere qualche mese fa…  Lo condivido con voi qui, senza ritocchi, rifacimenti, miglioramenti o nemmeno rimaneggiamenti. Una versione « grezza » come l’avevo concepita in quel momento .  In occasione di un post intitolato La lingua italiana, ho scritto qualche frase su questa lingua che a me fa tanto bene. Ho istintivamente avuto voglia di riprendere queste parole, questi sentimenti, di svilupparli, de esaltarli e di fissarli in un articolo « annotato »nella categoria « Ispirazione » del blog “Les Parentheses de Carole“.

Condivido qui con voi un testo particolarmente spontaneo, scritto quasi  esclusivamente di getto, cosa che , scrivendo, non è nelle mie abitudini fare… una materia grezza che, per una volta, non ho voluto modellare, che non ho voluto perfezionare…per paura di mitigare l’ardore dell’argomento, di attenuare il mio slancio!

Les-parenthèses-de-carole

Lingua Italiana , amore mio

“Questo week-end, ho raggiunto il mio piccolo angolo in fondo al giardino. Mi sono sistemata alla mia scrivania pronta a confrontarmi con questo vuoto che mi stringe. Ho messo della musica, italiana certo, e ho chiuso gli occhi… con il solo obiettivo di lasciarmi portare… di fare attenzione ai miei sentimenti…

Les-parenthèses-de-carole

Bene. Senza dubbio, le canzoni italiane mi fanno bene.  Come al solito, mi sono sorpresa a respirare… come non facevo più da settimane, quasi fossi stata in apnea!

Mi sono lasciata abbracciare da questa lingua che ha sempre agito su di me come un polo magnetico… che ha sempre fatto vibrare una corda essenziale ; quella dell’emozione ! Perché questa lingua, vedete, mi offre una deliziosa tavolozza di sensazioni…  Mi calma e mi avvolge, mi accarezza e mi stringe, mi sconvolge e mi travolge !

La lingua italiana è per me una dolce melodia, è lo sguardo malizioso di mia nonna, è una presenza rassicurante che mi sussurra, nel vociò del quotidiano, nei momenti di dubbio, quali sono le  cose essenziali e inalterabili alle quale attaccarmi fortemente per non perdere il Nord, il mio punto di riferimento, & continuare il mio cammino…

Strano il mio destino

E, parlando di « cammino », nel momento in cui scrivo, passa alla radio la canzone di Giorgia che canta Strano il mio destino …  La Conoscete ?

“Strano il mio destino che mi porta qui
A un passo dal tuo cuore senza arrivare mai
Chiusa nel silenzio sono andata via
Via dagli occhi, dalle mani, da te
Che donna sarò
Se non sei con me e se ti amerò
Ancora e di più, strano il mio destino
Mi sorprende qui
Qui ferma a non capire
Dove voglio andare”

La cantante Giorgia a Sanremo | Elle

Mi piace questa canzone, mi tocca in modo speciale ; senza dubbio perché quando l’ho sentita per la prima volta faceva eco a scelte importanti che stavo facendo nella mia vita privata. E da allora, ogni volta che la sento, mi domando quale donna sarei  adesso se non avessi preso allora questa direzione…

Inoltre, queste parole si associano con questa forma di realizzazione professionale & implicitamente personale che mi sfugge, a quest’idea di destino che sembra prendere il suo tempo…

Confesso che in questo momento, sono qui, paralizzata, senza sapere dove voglio andare, dove devo andare… Mi piacerebbe tanto potere interpretare i segni per sapere quale strada prendere, quale percorso seguire…

Allora, io che ascolto sempre piano la musica, ho avuto la voglia, quasi il bisogno, di alzare il volume. Di fare vibrare questa corda che si trova nella parte più profonda di me. Per  farmi reagire. Per provocarmi. Per farmi vibrare, perché è così che mi sento viva ! Su certi aspetti, ancora non so quale è il mio cammino… però, provo senza sosta da molti anni, attraverso la tesi, questo blog, attraverso il mio profilo Instagram, attraverso questo mestiere su misura che tento perdutamente di creare.

lingua-italiana

Le sole mie certezze, il posto della scrittura e dell’Italia, di questa lingua italiana che mi procura la deliziosa sensazione di raggiungere, come di toccare, una forma di essenza indescrivibile…un’essenza che non ha finito di interrogarmi e di guidarmi”

Una nuova vita e una nuova lingua

Ecco.  E’ assai commovente di rileggere queste righe dopo averle fissate sulla carta molti mesi fa.  Mi ricordo questo malessere, questa sensazione di blocco, questa incapacità a prendere una decisione.

Misuro anche il cammino percorso… Da allora, mi sono licenziata. Ho finalmente lasciato questo lavoro che mi svuotava di ogni energia, che mi manteneva in una forma di immobilismo. Sapevo che questa decisione, lasciare il lavoro, non avrebbe risolto tutto, come un colpo di bacchetta magica !   Che non avrebbe risposto a tutte le domande che mi pongo, che non avrebbe chiarito tutte le esitazioni che attraverso, ma sapevo che questa decisione sarebbe stata benefica, che mi avrebbe dato il Via, che sarebbe stato un primo passo !

Un primo passo verso una nuova vita più serena, più in armonia con il mio ritmo. Fare posto per riempire il mio quotidiano di cose che mi nutrono e mi fanno bene ! Come iscrivermi a quest’Italian Women’s Club !

Chi parla più lingue , vive più vite

E prima di concludere, mi piacerebbe, poiché è l’elemento che ha scatenato questo ricordo di scrittura e quest’articolo, tornare a questa prima edizione dell’Italian Women’s Club. Il tema era interrogarci sull’effetto che ha sulla nostra identità il fatto di imparare una nuova lingua.

Chiara-s-Tuscany

Che persona siamo quando parliamo italiano ?

Che versione di noi stessi trasmettiamo agli altri ?

Una domanda  che si lega alla frase preferita della mia cara Chiara : Chi parla più lingue, vive più vite !

È così giusto ! Per me, l’Italiano ha aperto le porte di nuove possibilità. Non cesso di ripeterlo ; ci sono sempre state due strade: il camino della ragione con un lavoro che ho lasciato e il cammino del cuore con i miei studi, la mia tesi, il mio blog ! Progetti nei quali l’Italia è onnipresente.

A braccetto under the tuscan sun

Ho imparato l’italiano da sola, traducendo le canzoni di Eros Ramazzotti e i libri di Frances Mayes (Sotto il sole di Toscana & Bella Italia). Poi, in un modo più accademico, ho fatto progressi alla scuola superiore scegliendo l’italiano come seconda lingua viva. Infine, mi sono perfezionata durante i miei studi in LLCE Italiano.

Italiano,  lingua del cuore

Ho scritto in italiano un articolo intitolato Vita privata e vita pubblica in seno alla ristrutturazione del Palazzo della Signoria o nei Ragionamenti di Giorgio Vasari, una tesina intitolata I Ragionamenti di Giorgio Vasari : una costruzione dialogica intorno all’ideologia medicea, ho fatto la mia tesi su un argomento italiano : I Ragionamenti di Giorgio Vasari o l’edifizio della memoria.

I primi anni, prima che l’edizione bilingue di Roland Le Mollé venisse pubblicata nel 2007, ho lavorato su un’edizione di 1906. Ho frequentato le biblioteche della Toscana, l’archivio della Casa Vasari ad Arezzo, ho avuto la fortuna incredibile di consultare la corrispondenza dell’artista e di vedere una lettera autografa del divino Michelangelo accompagnata da un disegno della cupola della la Basilica San-Pietro di Roma.

Allora Sì ! Imparare l’italiano mi ha permesso di prendere un cammino parallelo alla « ragione », la razionalità, un cammino esclusivamente dedicato al cuore e al piacere ! Imparare l’italiano mi ha permesso di vivere parentesi assolutamente magiche, sicuramente indimenticabili e soprattutto, soprattutto, questo mi ha permesso di trovarmi, di sentirmi al mio posto, qui nella Firenze del Rinascimento, circondata da tutti questi artisti, abbracciata da tutti questi capolavori, immersa in tutte queste riflessioni sull’Arte ma anche sull’Uomo, elevata, innalzata, cresciuta da tutte queste bellezze.

Firenze

L’italiano mi ha aperto la via del BELLO !

E sono assolutamente, intimamente, follemente convinta che l’Italia , come l’Italiano, devono fare parte di questo progetto professionale che provo a creare.    Les Parenthèses de Carole non potrebbero essere complete senza questo rapporto all’Italia !

A presto,

Carole 

(articolo by Carole Manucci; Traduzine by C. Manucci & C. Borghesi –  La versione originale in francese è QUI.  Potete seguire Carole anche su Instagram )

 

 

 

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